"Papere dei portieri? È tutta
questione di piedi". Lamberto Boranga, medico sportivo e storico
ex portiere, commenta così con l'ANSA "le frittate" che capitano
in carriera agli estremi difensori. Come quella dei giorni
scorsi, in serie B, che ha visto protagonista l'ex nazionale
Buffon durante Perugia-Parma. Un errore che ha favorito il
raddoppio dei grifoni sugli emiliani.
"Ha giocato con un piede che non è il suo", spiega Boranga che
ricorda anche l'errore di Radu in Bologna-Inter. "Oggi il
portiere deve costruire l'azione, deve saperla leggere, ha un
compito più complesso. E soprattutto ora c'è tanta pressione,
cercano di prendergli la palla nella fase iniziale". È cambiato
nel tempo quel ruolo dove Boranga è stato per anni protagonista.
"Una volta io davo la palla al libero e lui la lanciava a
sessanta metri. Usavo molto gli esterni che ti danno meno
problemi perché non c'è rientro, mentre se dai la palla dritta,
puoi subire un contrattacco".
È il calcio di un tempo, dove il folignate Boranga e tanti come
lui sono cresciuti. Quando, ad esempio, un retropassaggio di un
compagno si poteva prendere con le mani.
"Ora c'è la pressione, l'intensità dell'azione e la densità",
aggiunge Boranga. Sull'errore di Buffon, Boranga non fa drammi.
"Non è tipo Reina che gioca con tutti e due i piedi, ha usato il
sinistro e gli è scivolata via. Ma io credo che lui sia un
portiere che ancora può dire la sua, ha valore". E ad un
portiere giovane che dovesse trovarsi in una situazione simile,
dice "di imparare a giocare con i piedi e, se ci si trova in una
situazione difficile, dare sempre la palla lunga".
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