"I fatti che emergono dalle
indagini sull'esplosione di un anno fa alla Green genetics di
Gubbio, in cui hanno perso la vita Samuel Cuffaro ed Elisabetta
d'Innocenti e in cui altri lavoratori sono rimasti gravemente
feriti, sono di una gravità assoluta. Il processo accerterà le
responsabilità individuali e come sindacati saremo accanto alle
famiglie delle vittime per chiedere che sia fatta pienamente
giustizia": ad annunciarlo sono Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria che
il 6 maggio saranno a Gubbio, insieme alle proprie segreterie
nazionali, per un'iniziativa sulla cultura della sicurezza e un
confronto con le scuole della città.
"È proprio dalla cultura del lavoro che è necessario
ripartire" affermano i tre segretari umbri, Vincenzo Sgalla,
Angelo Manzotti e Maurizio Molinari. "Cultura che nella vicenda
della Green genetics - aggiungono - evidentemente è totalmente
mancata, visto che giovani lavoratrici e lavoratori sono stati
messi nelle condizioni di operare in una situazione di estremo
rischio senza esserne consapevoli".
Per i sindacati, che hanno elaborato una piattaforma
rivendicativa sui temi di salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro, ci sono azioni precise da mettere in campo affinché
fatti come quello di Gubbio non accadano "Mai più", come recita
lo slogan dell'iniziativa di venerdì. "La prevenzione degli
infortuni e delle morti sul lavoro è possibile - affermano i
sindacati - mettendo in campo prima di tutto maggiori controlli
e quindi potenziando gli organi ispettivi. Occorre poi lavorare,
fin dalle scuole, per costruire una cultura del rispetto delle
regole, della legalità, dei diritti e della sicurezza, non solo
tra i più giovani, ma anche tra chi fa impresa. Accanto a
questo, è necessario qualificare le imprese stesse, legando le
politiche industriali e i relativi finanziamenti alla qualità
del lavoro e al rispetto delle regole, a partire da quella sulla
sicurezza".
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