"Si può fare impresa di
successo anche in questi territori di confine e soprattutto
terremotati. Ai ragazzi della mia età e in particolare ai
ventenni dico di restare qui, di farsi venire un'idea e metterla
in pratica": a dirlo è Diego Carletti, 32 anni, di Cascia,
figlio di due insegnanti. La sua è una storia di emigrazione
lavorativa al contrario.
Dopo una decina di anni lontano dalla città di Santa Rita,
lavorando prima come meccanico, poi come venditore di prodotti
per la salute e il benessere della persona che lo ha portato a
girare anche per l'Italia e infine commerciante di caffè, ha
deciso di tornare in Valnerina e avviare non una, ma ben due
attività. "Come molti miei coetanei - racconta all'ANSA -
credevo che in queste zone fosse difficile trovare un lavoro
soddisfacente e quindi decisi di trasferirmi. Mi sbagliavo e
così due anni fa sono tornato".
"Ho aperto a Cascia, contro ogni pronostico - spiega Carletti
- un negozio in cui vendo capsule di caffè e da un paio di mesi
ho avviato l'attività di rafting a Serravalle di Norcia. Nelle
due attività impiego quattro-cinque persone, tutte molto giovani
e rigorosamente di Cascia o comunque della zona. Abbiamo la
fortuna di vivere in un luogo stupendo, ricco di storia, arte e
con paesaggi unici. Dobbiamo solo essere bravi a creare delle
attività che ben si sposano con la zona come penso possa essere
il rafting o il trekking, oppure che riescano a offrire un
servizio che fino ad oggi non c'è stato. Prima di decidere di
tornare qui, mi avevano proposto di avviare delle attività a
Ibiza. Sono andato a valutare la proposta e senza dubbio c'erano
delle belle prospettive e il luogo è bellissimo. Ma Cascia,
Norcia e i borghi qui intorno non hanno rivali e quando la
ricostruzione sarà completata - conclude Carletti - sapranno
esprimersi al pari di tante altre località note nel mondo".
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