L'Umbria non presenta
caratteristiche particolari per la diffusione del virus che
provoca il Covid anche se finora la regione ha sempre anticipato
l'andamento della curva nazionale. "I numeri sono gli stessi ma
riguardano una popolazione più piccola" assicura la
professoressa Antonella Mencacci, direttrice del laboratorio di
microbiologia dell'Azienda ospedaliera di Perugia e docente alla
locale Università degli Studi. La quale, parlando con l'ANSA del
rialzo dei contagi, sottolinea che "è necessario focalizzarsi
sulla protezione degli anziani e dei fragili".
"Anche se non sono più obbligatorie - afferma Mencacci - è
bene che indossino le mascherine Ffp2 quando ci sono situazioni
di rischio contagio. E lo stesso dovrebbero fare coloro che
vengono a contatto con loro. Usare la mascherina non è segno di
paura ma espressione di senso di responsabilità e civiltà. Chi
non l'ha ricevuta è bene che faccia la quarta dose".
La direttrice della Microbiologia ricorda come l'eliminazione
delle misure restrittive abbia portato a poter riprendere la
vita sociale e che attualmente il virus interessa
prevalentemente le alte vie aeree. "Senza restrizioni però -
aggiunge - il Sars-CoV-2 circola più facilmente e la attuali
sotto varianti, Omicron 4 e 5, sono molto più contagiose. Ci
allontaniamo poi sempre di più dal momento dell'ultima
vaccinazione e questo aumenta il rischio di infettarsi anche se
rimane alta la protezione dalla malattia grave".
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