C'era una volta il fiume
Paglia. "Oggi è praticamente ridotto a un piccolo ruscello per
colpa del grande caldo, ma non solo", racconta, all'ANSA,
Massimo Luciani dell'associazione "Il Ginepro" che si prende
cura della tutela ambientale del territorio intorno al corso
d'acqua che scorre tra Allerona e Castel Viscardo, a pochi
chilometri da Orvieto. Mentre parla è al centro del letto del
Paglia, dove il livello dell'acqua un tempo superava anche i due
metri.
"I cambiamenti climatici senza dubbio hanno influito
moltissimo sul fiume, in particolare si lamenta l'assenza di
pioggia e neve in inverno", spiega Luciani. "Il Paglia,
principale affluente della sponda destra del Tevere - ricorda -,
nasce in Toscana sul monte Amiata dove nelle ultime stagioni non
è nevicato in maniera significativa. In queste zone le estati
sono sempre state più o meno caratterizzate da lunghi periodi di
secca, e quindi il problema nasce soprattutto dalla carenza di
piogge nelle altre stagioni".
Ma il rappresentante de "Il Ginepro" solleva anche il tema
dello "sfruttamento" del fiume. "Ci sono - dice - delle
responsabilità legate a chi opera sul territorio, in particolare
per il modo in cui vengono sfruttate le acque e le aree
circostanti. Ma anche i vari e imponenti interventi di messa in
sicurezza hanno finito per mandare il fiume in disequilibrio,
provocando gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti". Un
esempio che Luciani cita è l'allargamento del "letto" del fiume,
"che comporta una dispersione delle acque che, in estate,
finiscono per evaporare più facilmente".
La nota lieta è che al momento non ci sono segnalazioni di
morie di pesci, "anche se sono in forte sofferenza", spiega
l'ambientalista. Che non manca di fare appello ad attuare quelle
"buone pratiche che, se adottare da tutti, possono contribuire a
salvare il nostro fiume", dice. "Mi riferisco - spiega Luciani -
al raccoglimento delle acque piovane in cisterne e invasi, ma
anche ad attuare una politica del territorio calibrata sulle
capacità idriche della zona e il tal senso faccio un appello al
governo nazionale e alle autorità locali".
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