"Vengo fra voi per mettermi in
ascolto di questa preziosa terra di santi e di bellezza, della
quale chiedo con umiltà di divenirne figlio; vengo per amare
questa Chiesa con tutte le mie forze, in un servizio di
preghiera e di dedizione; vengo per condividere - alla luce del
Vangelo di Gesù Cristo - 'le gioie e le speranze, le tristezze e
le angosce' di ciascuno": sono le prime parole, affidate ad una
lettera, che don Ivan Maffeis, parroco a Rovereto (Trento), ha
rivolto alla sua nuova comunità diocesana perugino-pievese e ai
"carissimi fratelli e sorelle della Chiesa che è in Perugia".
Don Maffeis, per volontà del Santo Padre Francesco che lo ha
nominato oggi, è il tredicesimo arcivescovo di Perugia-Città
della Pieve da quando, nel 1882, la Diocesi è stata elevata ad
Arcidiocesi per volontà di papa Leone XIII, già vescovo di
Perugia per trentaquattro anni. "Con un pensiero affettuoso -
prosegue don Maffeis - vorrei raggiungere in particolare i
presbiteri, i religiosi e le religiose; quindi, i malati e
quanti, per le ragioni più diverse, sono feriti dalla vita e
preoccupati per il futuro. Ai rappresentanti delle Istituzioni
civili assicuro il contributo della comunità ecclesiale nella
ricerca e realizzazione del bene comune. Vengo sereno e
fiducioso, pur nella consapevolezza della sproporzione tra ciò
che sono e la responsabilità che assumo: possano la vostra
preghiera e la vostra fraternità accorciare tale distanza e
aiutarci a camminare insieme. L'Ausiliatrice, patrona di
Rovereto - che a Perugia è venerata come Madonna delle Grazie -
ci accompagnerà".
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