"L'assessore regionale ai
Trasporti Enrico Melasecche ha ormai deciso di abbandonare
l'ipotesi di gara unica del Tpl e di procedere ad uno
spacchettamento dell'Umbria in quattro parti, contrariamente
all'orientamento espresso in Commissione dai suoi stessi
colleghi di maggioranza. Per questo motivo è necessario che tale
organismo torni a riunirsi al più presto e approvi formalmente
una risoluzione che impegni la Giunta regionale a tornare sui
suoi passi". E' la sollecitazione espressa dal vice presidente
dell'Assemblea legislativa, Michele Bettarelli (Pd), auspicando
che in tale occasione sia presente anche lo stesso assessore
regionale.
"La scelta compiuta della Giunta regionale - precisa il vice
presidente - disconosce di fatto il lavoro svolto all'interno
dell'Assemblea legislativa. Maggioranza e opposizione avevamo
infatti raggiunto un sostanziale accordo per sostenere
congiuntamente l'ipotesi di gara unica, tanto da immaginare
l'approvazione di una comune risoluzione ". "Ciò che riteniamo
ancora più grave - aggiunge - è il fatto che, nell'ambito delle
audizioni del 6 luglio scorso, oltre ai sindacati e agli stessi
rappresentanti di Busitalia, avevano auspicato che venisse
indetta una gara unica del trasporto regionale, anche gli
esponenti del mondo delle categorie, a partire dagli artigiani e
dagli industriali".
"Ora che sul trasporto pubblico locale la Giunta regionale
sembra avere imboccato una strada opposta rispetto a quella
sostenuta dai rappresentanti della stessa maggioranza in
Consiglio regionale - precisa Bettarelli - resta da capire se
nei partiti della destra prevarrà la coerenza o il conformismo
rispetto ai diktat dell'assessore Melasecche".
"Per quanto ci riguarda - conclude - riteniamo che questa
scelta, evidentemente dettata da interessi localistici, sia
antistorica e, nei fatti, controproducente, sia in termini di
servizi che in termini di razionalizzazione delle risorse. E,
per questo motivo, oltre a continuare il nostro lavoro
all'interno delle istituzioni, il prossimo 5 agosto saremo in
piazza, al fianco delle forze sindacali, per dire no ad una
scelta che, sul tema dei trasporti, rischia di far tornare
l'Umbria indietro di oltre vent'anni".
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