È diventato realtà il Distretto di
filiera del vino umbro. A riconoscerlo ufficialmente una
determinazione dirigenziale dell'Assessorato all'Agricoltura
della Regione dell'Umbria al termine di oltre un anno di lavoro
che ha visto la stretta collaborazione tra Umbria top wines,
come capofila, 3A Pta, Parco tecnologico agroalimentare, che ha
curato la regia tecnica, e il team di progettisti specializzati,
guidato da Manlio Cassandro, oltre alla Regione.
"Il Dif (Distretto di filiera del vino umbro) è un progetto
che ha mostrato fin dal suo inizio una complessità non
indifferente - ha spiegato Massimo Sepiacci, presidente di
Umbria Top - per cui è stato necessario costruire in maniera
condivisa un piano di azioni e di obiettivi che mettesse al
centro il solo e unico interesse del comparto vitivinicolo
regionale e il suo futuro sviluppo. Arriva dopo un lungo lavoro
di composizione, che abbiamo scelto di comunicare solo nel
momento in cui ha assunto una reale consistenza".
Tra le finalità del Distretto rientrano l'incremento
produttivo di uve da vino, con particolare attenzione ai vitigni
autoctoni e di territorio, garantendo al contempo la sicurezza
alimentare; la promozione dello sviluppo territoriale, della
coesione e inclusione sociale, con un'attenzione particolare
anche alla riduzione dello spreco alimentare; l'integrazione di
attività caratterizzate da prossimità territoriale, nella
consapevolezza della necessità di una riduzione dell'impatto
delle produzioni stesse sull'ambiente, e della salvaguardia del
territorio e del paesaggio rurale attraverso le attività
agricole e agroalimentari.
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