Per l'aeroporto internazionale
dell'Umbria il 2021 è andato "ben oltre" le aspettative e ora si
guarda al 2022 per consolidare la ripresa. Rispetto ai 37 mila
passeggeri come prospettiva iniziale, lo scalo umbro chiuderà
invece il 2021 con oltre 130 mila, guardando ai 300 mila per il
2022 (cifra massima ottenuta negli anni migliori pre-Covid) e
puntando ai 500 mila da sempre evocati come punto di arrivo
finale. Dopo l'assemblea di Sase, la società che gestisce lo
scalo, che si è tenuta lunedì mattina, il presidente del cda
Stefano Panato oltre a fare il resoconto del 2021 e ad
annunciare le prospettive 2022 ha illustrato le nuove quote
azionarie alla luce della ricapitalizzazione, avvenuta nei mesi
scorsi, e illustrato quindi il nuovo assetto societario: come
socio di maggioranza la Regione Umbria attraverso Sviluppumbria
(78,71% delle quote), la Camera di Commercio dell'Umbria (10%),
il Comune di Perugia (6,25%), quello di Assisi (4,83%), seguono
con quote sotto l'uno per cento Smp srl, Comune di Bastia e
Comune di Gubbio.
La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei,
intervenuta alla conferenza stampa che ha seguito l'assemblea ha
sottolineato che "l'aeroporto San Francesco è una infrastruttura
strategica per l'Umbria, considerato che pure alcuni qualificati
studi, infatti, hanno dimostrato come il traffico generato possa
incidere positivamente su Pil ed occupazione". "I dati 2021,
nonostante non si sia in pratica volato sino a maggio - ha
precisato Tesei - sono estremamente confortanti, anche grazie
all'azione della Regione, per esempio, in ambito promozionale.
Altrettanto positive sono le prospettive 2022".
La presidente della Regione ha anche ricordato di avere
chiesto di adeguare un piano rotte suggerendo di incrementare
l'offerta nel periodo ottobre-marzo 2022, visti anche i numeri
del turismo nello stesso periodo del 2021.
Ma ora, come è stato ricordato dalla presidente Tesei,
l'obiettivo è il piano industriale 2022-2024. "Attendiamo per
gennaio - ha detto - il nuovo piano per poi valutare gli
investimenti e l'opportunità di trovare un nuovo partner
societario, rispettando tutte le procedure previste per legge e
nella massima trasparenza, che possa contribuire alla crescita
dello scalo regionale. Il cda sta facendo un ottimo lavoro e, in
attesa di un nuovo piano industriale di lungo respiro, abbiamo
sollecitato attenzione anche sull'ottimizzazione dei costi, così
come avviene per ogni partecipata, sulla comunicazione e sul
settore non aviation che può permettere di generare ulteriori
ricavi".
"Ne abbiamo fatti molti in questo periodo di piani industriali
- ha aggiunto Panato - perché le situazioni cambiavano
continuamente. Questo è l'ennesimo, ma speriamo quello definivo.
Il 2021 pur vedendo una prevalenza per il 70% di passeggeri
italiani, diversamente da quanto accaduto negli anni passati, ha
registrato numeri pre-Covid, il che ci fa ben sperare anche per
il prossimo anno. Passeremo da 10 alle 15 rotte con prevalenza
di quelle internazionali".
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