Per i fondi comunitari destinati
all'agricoltura si sta "definendo la nuova programmazione
'23-'27" che delinea per l'Umbria un "quinquennio importante per
lo sviluppo delle imprese e dei territori". Lo ha detto
l'assessore regionale Roberto Morroni. Il quale parlando con
l'ANSA ha spiegato come "quello che una volta era il Piano di
sviluppo rurale è diventato oggi il Complemento di sviluppo
rurale".
"La novità più importante di questo ciclo di programmazione -
ha detto Morroni - è rappresentata dalla presenza di un piano
strategico nazionale sul quale poi si innestano i piani
regionali con i quali ciascuna Regione cerca di dare una propria
caratterizzazione, tenendo conto di quelle che sono le sue
specificità e fabbisogni".
"Cinque anni importanti per l'Umbria - ha ribadito l'assessore
e vicepresidente della Regione - perché potremo contare su una
dotazione finanziaria complessiva in termini di spesa pubblica
di circa 535 milioni di euro; quindi un plafond di risorse
estremamente significativo che servirà a dare ulteriore impulso
a una serie di linee strategiche d'intervento orientate a dare
più competitività alle imprese agricole e agroalimentari".
"Un altro fronte di grande interesse cui guarda il Complemento
di sviluppo rurale umbro - ha detto ancora Morroni - è il tema
dell'ambiente e del contrasto ai cambiamenti climatici cui
vengono destinate ingenti risorse, in sintonia con gli obiettivi
della Commissione europea".
L'assessore ha quindi rilevato che "si parla poi di ruralità".
"E quindi - ha proseguito - di un tema fondamentale, con il
proposito di mettere in campo interventi utili a rafforzare il
tessuto sociale ed economico dei territori. L'Umbria viene
considerata integralmente rurale e - ha concluso Morroni - vi
sono aree che, se non opportunamente sorrette e incentivate,
rischiano dinamiche di progressiva marginalizzazione economica e
conseguente spopolamento".
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