(ANSA) - PERUGIA, 21 NOV - Negli ultimi tre anni l'economia
dell'Umbria ha "invertito la rotta negativa dei 10 precedenti:
dal 2008 al 2019 ha fatto peggio della media del Paese, con un
Pil a meno 11,4% contro meno 2,8%; mentre nel 2020, 2021 e 2022
fa come e meglio della media nazionale sui principali indicatori
economici come Pil, valore aggiunto, disoccupazione ed export":
lo ha sottolineato la presidente della Regione Donatella Tesei
illustrando il Documento di economia e finanza 2023-2025 della
Giunta alla prima Commissione dell'Assemblea legislativa,
presieduta da Daniele Nicchi.
"L'Umbria - ha detto Tesei, secondo quanto riferisce Palazzo
Cesaroni - è diventata una delle prime regioni, ad inizio 2022,
a tornare a valori pre-Covid, con una disoccupazione al minimo
storico del 6,6% nel 2021, e con una crescita di manifattura,
lavori pubblici, edilizia, turismo e consumi. Nella seconda
parte del 2022 lo scenario cambia improvvisamente con
prospettive preoccupanti a causa dell'impatto della guerra,
dell'inflazione e delle politiche monetarie restrittive,
portando ad un rischio recessione per il 2023. L'Umbria è una
regione particolarmente energivora e anziana, e sarà
pesantemente impattata dalla crisi. Questo porta ad un Defr con
obiettivi più difensivi, per contenere la recessione e con
l'ambizione di allineare i dati con quelli della media Paese".
Il Defr, ha ricordato la presidente, individua dieci macro
obiettivi strategici per una crescita strutturale nel triennio
2023-2025: nuove infrastrutture e lotta all'isolamento, crescita
dell'aeroporto internazionale dell'Umbria, ricostruzione delle
aree colpite dal sisma 2016, ulteriore incremento del turismo,
transizione energetica-ambientale-digitale, sviluppo
dell'agricoltura, sostegno sociale, riorganizzazione della
sanità, lavoro e formazione, consolidamento del rilancio delle
aziende partecipate regionali. "Una strategia così ampia, fermo
restando la scelta del non incremento della tassazione regionale
per il terzo anno consecutivo - ha aggiunto -, potrà essere
portata avanti grazie alle risorse seppur limitate di un
bilancio ben gestito, alla nuova programmazione comunitaria ed
alla messa a terra dei cospicui fondi del Pnrr che il governo
regionale è riuscito a intercettare e intercetterà. L'Umbria
affronta la nuova difficile congiuntura socio-economica più
forte rispetto al passato. Rimangono delle preoccupazioni di
fondo, a partire dal decremento demografico. Il Defr interviene
in tutti i settori con una chiara visione dell'Umbria che
conferma al centro pilastri fondamentali come la prosecuzione
dello sviluppo sostenibile, la centralità del sistema delle
imprese e la creazione di tutte le condizioni affinché
investitori, giovani e famiglie possano scegliere l'Umbria per
creare impresa, lavorare, formarsi e vivere".
Al termine dell'illustrazione il presidente Nicchi, dopo aver
ricordato che nella seduta della prossima settimana si voterà la
risoluzione così da portare in Aula il Defr nel primo consiglio
di dicembre, ha sottolineato alcuni "elementi positivi" nella
relazione della presidente Tesei. "A cominciare - ha sostenuto
-dall'intenzione di affrontare le grandi difficoltà che l'Umbria
ha di fronte senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini".
Donatella Porzi, consigliera regionale del Gruppo misto e
vicepresidente della prima Commissione, si è soffermata sul tema
energia, sull'aiuto ai piccoli borghi e "sull'importanza di
capitalizzare al massimo la congiuntura del Pnrr e della nuova
programmazione comunitaria".
Andrea Fora, Patto civico, ha evidenziato "la carenza di una
visione d'insieme della programmazione complessiva tra Pnrr e
fondi europei, ma anche la mancanza di chiarezza su come la
pubblica amministrazione del sistema regionale intende gestire
queste risorse economiche, e l'assenza di un sistema di
monitoraggio". (ANSA).