C'è tempo fino al 31 luglio per
partecipare al bando da 735 mila euro, promosso dalla Regione
Umbria per contributi a sostegno di iniziative e progetti
attivati da associazioni di volontariato e di promozione
sociale, presenti sul territorio regionale. L'avviso è stato
pubblicato sul Bur (Bollettino unico regionale) dell'8 giugno
scorso, in attuazione del nuovo Codice del Terzo settore. È
rivolto alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni
di promozione sociale iscritte nei rispettivi registri della
Regione Umbria. Ogni proposta, presentata in forma singola o in
partenariato, potrà ottenere contributi da un minimo di 15mila a
un massimo di 35mila euro. Sono possibili forme di
collaborazione con enti pubblici (comprese zone sociali ed enti
locali) o soggetti privati.
Il bando è stato presentato stamani a Terni, in un incontro
pubblico organizzato dall'Assessorato regionale alla Salute,
alla Coesione sociale e al Welfare, presenti l'assessore Luca
Barberini e funzionari della struttura, in collaborazione con il
Cesvol. Nei giorni scorsi era stato illustrato anche a Perugia e
a Foligno, mentre il 6 luglio prossimo è prevista un'iniziativa
a Città di Castello (ore 10, sala del Consiglio comunale).
"Vogliamo essere presenti in tutta l'Umbria - ha spiegato
Barberini, secondo quanto riferisce un comunicato della regione
- per promuovere il più possibile questa opportunità e ribadire
la vicinanza della Regione ai territori e alle associazioni di
promozione sociale del volontariato, che danno un contributo
fondamentale alla crescita della comunità. È la prima volta - ha
continuato l'assessore - che in Umbria viene promosso un bando
di queste dimensioni, con un fondo specifico a sostegno del
mondo dell'associazionismo e del volontariato. L'obiettivo è
rafforzare le realtà che operano in questo ambito e dare
attuazione concreta ai principi del nuovo Codice del Terzo
settore, sostenendo lo sviluppo sul territorio di progetti e
servizi innovativi, capillari e realmente incisivi, a favore
delle persone e dei loro bisogni".
I progetti dovranno riguardare aree d'intervento specifiche,
come ad esempio il contrasto delle forme di sfruttamento del
lavoro, il sostegno all'inclusione sociale delle persone con
disabilità e non autosufficienti, la prevenzione e il contrasto
delle dipendenze, di forme di violenza e discriminazione, il
sostegno alle attività di accompagnamento al lavoro di fasce
deboli della popolazione, la lotta alle solitudini involontarie
soprattutto tra gli anziani e all'esclusione sociale delle
persone più deboli e in condizione di povertà, lo sviluppo della
cultura del volontariato, in particolare tra i giovani e
all'interno delle scuole, la promozione della cittadinanza
attiva e di forme di welfare generativo di comunità.
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