(ANSA) - PERUGIA, 29 LUG - Integrazione e innovazione: in
questi due termini può essere individuata la chiave di lettura
del Piano sanitario 2019-2021 preadottato dalla Giunta regionale
dell'Umbria lo scorso 8 maggio e i cui contenuti sono stati
illustrati nel corso di un incontro che si è tenuto nella sede
della Scuola di pubblica amministrazione di Villa Umbra, alla
presenza del presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, e
dell'assessore regionale alla Salute, Antonio Bartolini che ha
aperto i lavori con i direttori regionali Luigi Rossetti e
Walter Orlandi.
"Dopo la preadozione del Piano da parte della Giunta regionale -
hanno spiegato Paparelli e Bartolini - oggi abbiamo organizzato
un incontro divulgativo sui contenuti con i protagonisti del
mondo della sanità. Si tratta di un Piano sanitario che guarda
al futuro e alle sfide che pone l'invecchiamento della
popolazione, la lotta alla cronicità e le dinamiche finanziarie,
le cui parole chiave sono innovazione e integrazione".
"Innovazione - hanno aggiunto, secondo quanto riferisce una nota
della Regione - che non è intesa solo come investimento in nuove
tecnologie, ma anche come valorizzazione delle professionalità,
ovvero di quel capitale umano il cui lavoro ha permesso di
raggiungere grandi risultati".
"Il 'driver' per l'innovazione dei servizi - prosegue la nota
- è quindi anche l'integrazione: infatti uno degli aspetti più
critici, connessi con l'offerta di un'assistenza di elevata
qualità è rappresentato dalla necessità di un miglior
coordinamento e da una più stretta integrazione
ospedale-territorio, in una logica di rete al fine di garantire
la presa in carico del paziente fragile in un percorso
assistenziale di continuità delle cure e di appropriatezza".
Il presidente Paparelli ha evidenziato che "il Piano oltre a
rappresentare un atto di programmazione di grande importanza
perché riguarda la salute dei cittadini, è anche un atto
politico che lasciamo in eredità a chi verrà, con l'auspicio che
ne completi in tempi brevi l'iter visto che in esso ci sono le
indicazioni per poter passare da Regione già Benchmark per
appropriatezza delle cure e alta qualità di servizi ad una
Regione sempre più avanzata in campo sanitario. A tal fine - ha
aggiunto - il Piano punta all'integrazione che è uno degli
obiettivi già consegnati ai Commissari e che, in parte, verranno
realizzati nelle prossime settimane per contribuire a risolvere
alcuni problemi, come l'abbattimento delle liste d'attesa".
L'integrazione proposta dalla programmazione regionale con il
fine di migliorare gli effetti sulla popolazione in termini di
risultati clinici, di efficienza e di soddisfazione prevede il
coinvolgimento della molteplicità dei professionisti e dei
servizi a 360 gradi: quindi, integrazione tra aziende
ospedaliere e ospedali di base; tra assistenza ospedaliera e
cure primarie/intermedie; nonché lo sviluppo delle Aggregazioni
funzionali territoriali. Infatti, come raccomandato dall'Europa,
organizzare servizi sanitari integrati risulta più efficace per
la gestione delle malattie non trasmissibili e malattie
croniche, perché possono migliorare la qualità delle cure, dare
un accesso più sicuro, diminuire i ricoveri inutili e ripetuti e
aumentare l'aderenza al trattamento. Inoltre, l'offerta di
servizi sanitari integrati, oltre a rispondere ai principi di
efficienza, contribuisce direttamente al miglioramento dei
risultati di salute e di maggiore benessere e qualità della
vita, con benefici risvolti economici, sociali e individuali. Il
superamento della dicotomia ospedale/territorio e della
frammentazione dei servizi territoriali potrà essere
effettivamente perseguito con la piena realizzazione delle cure
primarie e intermedie, operando secondo la logica del "chi è in
grado di dare la risposta in modo più appropriato, efficace,
efficiente e nel luogo e nei tempi più adeguati".
Accanto a queste che possono essere definite come le
direttrici chiave del Piano si possono evidenziare alcune
direttrici di accompagnamento - è detto ancora nel comunicato -
il cui perseguimento è essenziale per il raggiungimento degli
obiettivi primari. Le principali azioni di intervento - ha
spiegato la dottoressa Manuela Pioppo dell'Usl 1 in apertura
dell'iniziativa - sono sintetizzate nell'acronimo 'Pogetto -
ovvero, promuovere la valorizzazione degli operatori sanitari,
riconoscere i protagonisti, offrire cure in qualità, sicurezza,
con le tecnologie più avanzate, garantire la riorganizzazione
dei servizi sanitari e socio-sanitari, estendere i programmi di
prevenzione in tutte le fasi della vita, tutelare le fasce di
popolazione, tracciare le attività e trasferire le informazioni,
orientare l'accessibilità ai servizi".
Sono intervenuti all'incontro anche i commissari straordinari
delle aziende sanitarie regionali, il vicesindaco di Perugia,
Gianluca Tuteri, il sindaco di Gubbio, Filippo Stirati,
rappresentanti di Anci Umbria e del Comune di Terni. (ANSA).