(ANSA) - PERUGIA, 26 MAR - "Dopo il coronavirus la
ristorazione italiana si potrà salvare solo con il ritorno alla
cucina popolare, altrimenti sarà la fine per molte aziende": a
dirlo all'ANSA è Gianfranco Vissani. E aggiunge: "Non sarà
facile far tornare i turisti in Italia, passerà tanto tempo e se
le nostre aziende, soprattutto quelle medio-piccole, non saranno
sostenute concretamente dalla Stato, rischiano di scomparire
tutte e questo sarebbe un disastro per la storia, la cultura e
la tradizione del nostro Paese".
Sostegno economico e prodotti di qualità per Vissani sono
"gli assi portanti perché si possa continuare immaginare un
futuro nella ristorazione". "Se riusciremo a riaprire le nostre
attività - ha sottolineato - dovremo innalzare ancora di più la
qualità, basta con prodotti creati con la chimica dove la carne
non è carne e il pesce non è pesce". Invoca il ritorno alla
"griglia, ai crostini, al caciucco, a tutti quei piatti nobili -
ha detto - che hanno fatto grande la nostra ristorazione". "Se
intraprenderemo questa strada, forse, riusciremo a venirne
fuori, ma prima occorre che lo Stato ci salvi". Vissani
evidenzia anche un aspetto a suo dire "positivo" legato
all'emergenza Covid-19: "Dovendo restare a casa ha fatto
riscoprire il valore dello stare insieme in famiglia", spiegando
che è "naturale" che tutti sui social mostrino i piatti
cucinati. "Io invece - ha concluso - ho deciso di riposarmi,
mangio quello che capita senza fare grandi cucine". (ANSA).