(ANSA) - TERNI, 14 GIU - All'ospedale di Terni anche il
supporto psicologico dei sanitari impegnati nell'emergenza
coronavirus è entrato nella fase 2 del piano Covid predisposto
dall'Azienda. Il progetto è stato curato e realizzato dal
servizio di psicologia ospedaliera diretto da David Lazzari, in
collaborazione con il servizio delle professioni sanitarie
(Sitro) e il servizio di prevenzione e protezione.
Medici, infermieri, Oss e tutto il personale ospedaliero -
spiega una nota del Santa Maria - hanno ora necessità di
metabolizzare il carico di stress psicologico che rischia di
trasformarsi in sindrome post traumatica. Per questo è previsto
un lavoro di prevenzione tramite interventi di psico-educazione
e gestione dello stress acuto nel personale con specifici
esercizi di desensibilizzazione. Sono previste nove edizioni
articolate in quattro incontri ciascuna a cui stanno
partecipando tutti i sanitari (infermieri, medici, oss) della
clinica di Malattie infettive.
"Il quadro teorico di riferimento è quello Emdr cioè Eye
movement desensitization and reprocessing - spiega la dottoressa
Roberta Deciantis, dirigente del servizio di psicologia - una
tecnica rispetto alla quale il personale del servizio è formato
e che per elezione rappresenta quella più efficace nella
desensibilizzazione degli eventi traumatici e il potenziamento
delle risorse. E i primi risultati già si stanno vedendo sugli
operatori coinvolti in termini di abbassamento di sintomi
ansiosi associati a singoli eventi e di recupero di un adeguato
ritmo sonno-veglia".
Al progetto c'è stata un'adesione "unanime da parte di tutto
il personale di malattie infettive - precisa il dottor Stefano
Bartoli, anche lui dirigente del servizio di psicologia - che
testimonia la consapevolezza degli operatori di dover lavorare
sull'esperienza vissuta, che ha lasciato una traccia profonda
sia nel ruolo di sanitari che nella vita privata, per poter
riprendere la propria vita professionale in maniera funzionale
ed efficace".
Gli interventi si svolgono all'interno degli spazi in cui gli
operatori lavorano: si è partiti dal reparto di Malattie
infettive per passare progressivamente agli altri, a partire
dalla Rianimazione e dal Pronto soccorso. L'attività proseguirà
per tutta la fase 3.
Gli incontri si svolgono in gruppi di massimo quattro
persone, per rispettare le condizioni di sicurezza, al termine
del turno di notte e di quello della mattina, proprio perché
l'intervento prevede la possibilità di decomprimere lo stress a
fine lavoro e tornare a casa più leggeri anche dal punto di
vista psicologico. (ANSA).