Umbria Jazz archivia primo
weekend, con soddisfazione prima di tutto dal punto di vista del
pubblico. Per l'avvio dell'edizione 2022 si attestano infatti
intorno ai 6 mila i paganti tra l'Arena Santa Giuliana
soprattutto, e poi per gli altri palchi del teatro Morlacchi e
della Sala Podiani alla Galleria nazionale dell'Umbria.
Molte di più invece le presenze a Perugia, con le strutture
alberghiere che hanno fatto registrare il tutto esaurito. E poi
l'atmosfera, che dal 1973 contraddistingue il festival, dei
concerti gratuiti in piazza sempre molto partecipati, che è
tornata quella di una volta.
Sul solco delle edizioni precovid, Umbria Jazz è quindi
iniziato sotto i migliori auspici. Anche a livello musicale. A
dare la spinta iniziale le due serate di sabato e domenica,
tutte da ballare anche con molti brasiliani e cubani tra il
pubblico dell'Arena, che hanno visto protagonista l'anima
tropicalista e latina di Umbria jazz con le notti brasiliana e
cubana. Quella che è considerata la "Mina brasiliana", Marisa
Monte, ha dimostrato di essere la più bella voce della sua
generazione nel pur affollato campo della musica popolare
brasiliana. E poi l'ottantenne Gilberto Gil che ha diviso il
palco con la sua coloratissima famiglia, dai figli ai nipoti.
Meno partecipata come presenze di pubblico ma non certo meno
intensa la serata di domenica con l'energia e il ritmo di
Cimafunk e band, la Cuba musicalmente più giovane, anticipati
dal momento più intimo offerto da Gonzalo Rubalcaba e la voce di
Aymée Nuviola.
L'avvio dei concerti all'Arena ha visto invece protagonista
Joss Stone per l'empatia che ha dimostrato con il pubblico.
Tanto che sul finale era in platea non curante del suo stato
interessante, con la pancia in bella mostra.
Un posto di eccellenza lo merita Mathis Picard, personaggio
rivelazione del primo fine settimana di festival, quello sulla
bocca di tutti. Ventiseienne pianista, compositore, produttore e
band leader di origini franco-malgasce, newyorkese di adozione,
con il suo "stride piano" fa ripensare agli anni d'oro del jazz.
Dopo il concerto alla Sala Podiani lo si può risentire
prossimamente o ai Giardini Carducci o al Chiostro di San
Fiorenzo in via della Viola magari pure per qualche jam.
Per Umbria jazz inizia ora la settimana con un programma
ancora molto ricco. All'Arena Santa Giuliana stasera è il turno
di Jamie Cullum, sempre un gradito ritorno il suo a Perugia, e
il grande blues di Christone "Kingfish" Ingram.
Poi in arrivo anche le voci di Dee Dee Bridgewater e Tom
Jones, il jazz di Herbie Hancock, Diana Krall, l'avanguardia dei
The Comet is Coming, il soul degli Incognito, il funk di Cory
Wong per concludere domenica 17 luglio con il grande rock di
Jeff Beck con l'amico Johnny Depp.
Al teatro Morlacchi un cartellone praticamente diviso in due,
tra jazz americano e italiano. Tra questi ultimi il ritorno di
Doctor 3 a 25 anni dalla fondazione, Paolo Fresu e Rita
Marcotulli, insieme a Jaques Morelenbaum. E poi Charles Lloyd
con Bill Frisell, Christian McBride, Vijay Iyer, Kurt Elling,
che ospiterà alcuni membri degli Huntertones, Immanuel Wilkins.
La Sala Podiani della Galleria Nazionale dell'Umbria sarà
ancora spazio ideale per le proposte artistiche di stampo
cameristico: jazz acustico, quasi tutto italiano, spesso di
ricerca, band di piccole dimensioni, una attenzione per formule
non consuete.
Proseguono poi i concerti gratuiti in Piazza IV Novembre, in
Piazza Matteotti e ai Giardini Carducci.
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