Stretta di mano nello Studio Ovale davanti alle telecamere tra Barack Obama e il suo successore, che prima d'ora non avevano mai avuto un incontro faccia a faccia (LE FOTO DELL'INCONTRO) . "E' stato un colloquio eccellente" ha detto il presidente Usa subito dopo l'incontro con il presidente eletto, durato un'ora e mezzo. "E' stato un grande onore - ha fatto eco Trump - e non vedo l'ora di continuare a collaborare con Obama in futuro. Il presidente - ha detto - è una gran brava persona". E infine il tweet del tycoon: "Una giornata fantastica a Washington. Ho incontrato il presidente Obama per la prima volta. Veramente un buon incontro, grande intesa. A Melania e' piaciuta molto Michelle Obama".
A fantastic day in D.C. Met with President Obama for first time. Really good meeting, great chemistry. Melania liked Mrs. O a lot!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 11 novembre 2016
Al di là dell'etichetta, sottolinea il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest, l'obiettivo del colloquio "non era di risolvere le differenze tra loro ma di assicurare un'agile transizione. Posso dire - ha spiegato - che non hanno risolto tutte le loro differenze" specificando tuttavia che "considerate le profonde differenze, che non si erano mai incontrati e l'importanza che il presidente pone sul buon svolgimento della transizione, il colloquio è da definirsi eccellente".
Fatto sta che gli Obama - scrive il Wsj - hanno cancellato la 'photo-opportunity' della attuale e futura coppia presidenziale all'ingresso sud della Casa Bianca. Una conferma di quanto imbarazzante restino i rapporti dopo le accuse incrociate della campagna elettorale, dove gli Obama hanno attaccato duramente il candidato repubblicano. Nella sua prima visita alla Casa Bianca dopo aver vinto le elezioni nel 2008, Barack Obama e la moglie Michelle posarono per le telecamere accanto a George W. Bush e la first lady Laura.
Che restino forti divergenze si è capito anche dalle prime dichiarazioni del tycoon dopo il successivo incontro a Capitol Hill con lo speaker della Camera, il repubblicano Paul Ryan. I due si sono impegnati a "muoversi rapidamente" sul fronte della riforma delle tasse e sulla sanità, con l'abolizione dell'Obamacare. Il presidente eletto punta anche a smantellare la Dodd-Frank, la legge di riforma di Wall Street approvata nel 2010 e uno dei successi di Obama. La riforma sarà sostituita da politiche pro-crescita, ha annunciato il transition team di Trump: "L'economia della Dood-Frank non funziona per i lavoratori. I tappeti rossi della burocrazia e le imposizioni di
Washington non sono la risposta. La Dood Frank sarà sostituita con nuove politiche che incoraggino la crescita economica e la creazione di lavoro".
L'avvio di un passaggio di consegne che negli Stati Uniti dura oltre un mese e si concluderà il 20 gennaio.
Il cosiddetto 'transition team' del nuovo presidente Usa avrebbe già elaborato una 'short list' di 41 nomi per riempire le varie caselle della futura amministrazione. Lo riportano alcuni media. Tra i nomi individuati ci sarebbero l'ex sindaco di New York Rudi Giuliani, in pole, come ministro della giustizia, e il deputato Duncan Hunter come possibile capo del Pentagono.