Quella del Monte di La Saxe "è una frana complicata, non solo per le centinaia di migliaia di metri cubi che a breve si disgaggeranno, ma soprattutto per una paleo frana di circa 8-9 milioni di metri cubi che sta interessando questa zona da 15 anni". Lo ha detto il capo della protezione civile Franco Gabrielli, al termine dell'incontro con i tecnici e le autorità regionali per fare il punto sull'emergenza di Courmayeur. "E' una delle frane più monitorate d'Italia - ha aggiunto Gabrielli - e al di là del fatto che insiste su un piccolo aggregato urbano, essa può avere complicazioni sul sistema di area internazionale perchè siamo a ridosso dell'imbocco del traforo del Monte Bianco e basterebbe un crollo intermedio per bloccare la viabilità internazionale per chissà quanto tempo.
"Nessuna persona dotata di buon senso può stabilire tempistiche, modalità e quantitativi, nessuno sa quando la frana si disgaggerà completamente". Lo ha detto il capo della protezione civile Franco Gabrielli durante la conferenza stampa sulla frana di Courmayeur. Riguardo, poi, agli 80 evacuati dal villaggio di La Palud, sottostante il Monte di La Saxe, Gabrielli ha annunciato "la possibilità di un rientro in base all'evoluzione dei movimenti della frana, ai residenti sarà consentito un ritorno progressivo alla normalità tenendo presente però che i conti devono essere fatti con l'oste e cioè con la frana".
"Il messaggio che deve partire è che Courmayeur non è off limits perché la frana è iper monitorata e si può venire qui in estrema sicurezza". Lo ha detto il capo della protezione civile, Franco Gabrielli, nella conferenza stampa sulla frana del Monte di La Saxe. "A Courmayeur - ha proseguito il capo della protezione civile - c'è un pezzo di paese che sta facendo prevenzione".