"Riguardo alla parte in cui la Corte giudicante ha concluso in senso assolutorio, con riferimento nello specifico al tema dei mutui, sto valutando con grande attenzione l'atto d'appello". Lo ha detto, interpellato dall'ANSA, il procuratore regionale della Corte dei conti della Valle d'Aosta, Massimiliano Atelli, in merito alla sentenza di primo grado che ha condannato 18 tra consiglieri ed ex consiglieri regionali a risarcire 30 milioni di euro per i finanziamenti regionali erogati al Casino' di Saint-Vincent. Il danno erariale contestato dal suo predecessore, Roberto Rizzi, era di 140 milioni. Richiesta che sarebbe presa in esame dai giudici di secondo grado soltanto con l'appello della procura, dato che l'attesa impugnazione della sentenza da parte delle difese riguarderà solo la condanna a 30 milioni. . Ma "anche gli uffici giudiziari hanno il senso del limite e della responsabilità, non è che si pongono il tema di fare appello per controbilanciare un possibile o prevedibile appello delle parti private. Si pongono il tema dell'eventuale appello se ritengono che nel ragionamento fatto dalla Corte giudicante ci sia qualcosa o che non e' convincente o che, come in questo caso, offre la possibilità di una lettura alternativa rispetto a quella che è stata data".
Nella sentenza di primo grado la Corte ha escluso i mutui (80 milioni) deliberati dalla Giunta regionale e meta' dell'aumento di capitale concesso dal Consiglio Valle (30 milioni a parziale rimborso di un finanziamento precedente), ritenendo che non vi sia "prova che la società del casinò non sia in grado di restituire i finanziamenti ricevuti sotto forma di mutui accesi".
"Ma non e' detto che sia la lettura più congrua - ha spiegato Atelli - rispetto a una vicenda come questa che sin dal principio, nella prospettazione attorea, è stata ricostruita come un 'accanimento terapeutico a colpi di iniezioni di liquidità' su una società che versava in una situazione di improbabile rilancio. Sono due punti di vista diversi". Tuttavia, ha spiegato il procuratore, "nella parte in cui ha condannato alcuni dei convenuti è certamente una sentenza che non ci può che portare a esprimere soddisfazione".
"I tempi della giustizia contabile - ha ricordato Atelli - sono molto veloci. Mediamente noi in un paio d'anni facciamo sia il primo sia il secondo grado".
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