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Operatori accoglienza contro decreto Salvini

"Controproducenti anche per sicurezza società"

"Non possiamo condividere le misure contenute nel decreto immigrazione, considerandole svilenti per la dignità umana, oltreché controproducenti per gli obiettivi che cerchiamo di portare avanti con l'impegno professionale che ci siamo assunti, e per la reale sicurezza della società". Lo sostengono, in una lettera inviata alla presidente della Regione Valle d'Aosta, Nicoletta Spelgatti, i 51 operatori dell'accoglienza che operano in Valle d'Aosta, aggiungendo: "Riteniamo che una cultura inclusiva, capace di promuovere e integrare sia la scelta rispetto alla visione sottesa al decreto immigrazione, che porta in sé rischi di affollamento, ghettizzazione, spersonalizzazione, speculazione e sfruttamento lavorativo. E questo non solo per motivi di sicurezza, ma anche per salvaguardare la nostra stessa umanità e la dignità di altre vite, di ogni vita".

Inoltre, "il ridimensionamento drastico delle misure atte a favorire l'integrazione previsto dal nuovo decreto ai danni dei richiedenti asilo e le nuove restrizioni previste per il sistema Sprar rischiano di smantellare quanto faticosamente costruito, generando così solo marginalità ed esclusione, terreni fertili per situazioni di devianza e microcriminalità che certamente non contribuiscono a creare una società più sicura". Secondo gli operatori dell'accoglienza valdostani, "il fenomeno migratorio non è emergenziale, ma strutturale, e occorre gestirlo come tale per evitare costi e problematiche sociali, crediamo che la sicurezza sia maggiormente garantita da modelli virtuosi di accoglienza diffusa, anche in famiglia, fatta da piccoli numeri che favoriscono i processi di integrazione e di conoscenza reciproca".
   

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