"Elevata valorizzazione di Cva che riteniamo superiore a un'ipotesi di quotazione, con un introito straordinario per la Regione e superiore ad ogni altra alternativa fino ad oggi esaminata; costi inferiori rispetto alla quotazione e tempi più brevi e certi". E' quanto scrive Iren nella proposta di aggregazione con Cva per la nascita di un nuovo operatore, con sede in valle d'Aosta, a cui verrebbero trasferiti tutti gli asset di produzione da energia rinnovabile di Iren e Cva, partecipato congiuntamente al 50% dalla stessa Iren e dalla Regione Valle d'Aosta.
Il progetto prevede la "centralità del territorio della Valle d'Aosta", dove vi sarebbe la sede del nuovo operatore, "con conseguenti vantaggi per la Regione in termini di incremento degli investimenti ed occupazione". Particolare attenzione sarà rivolta alle esigenze dei valdostani attraverso l'"uso" delle acque e una "tariffazione privilegiata". Il nuovo operatore avrebbe anche un "ruolo di primo piano" nel processo di transizione energetica per ottenere la certificazione 'carbon free' e ci sarebbero - secondo Iren - "possibilità di sviluppo di nuovi settori di eccellenza". Infine Iren - multiutility con capitale a maggioranza pubblica - propone alla Regione di entrare nel suo capitale con una percentuale da definire. "Il progetto - si legge - è confortato dalle esperienze di altri enti locali (anche regioni a statuto speciale) dove società del tutto comparabili a Cva hanno scelto un percorso aggregativo con realtà territoriali limitrofe che oggi consente loro di affrontare con notevole dinamicità le sfide del mercato attuando le strategie industriali alla base del loro sviluppo".