La ristrutturazione del Casinò di Saint-Vincent, realizzata dal 2009 al 2013, si è svolta con "modalità discutibili con riferimento alla trasparenza e al rispetto dei principi alla base del mercato, della concorrenza e dunque dell'economicità della gestione". E' questo il netto giudizio, espresso dalla seconda commissione del Consiglio Valle, nella relazione che è stata approvata ieri (con l'astensione del M5s) e che sarà esaminata nel Consiglio valle del 2 e 3 dicembre prossimi. Secondo i commissari "i comportamenti contrastanti e disomogenei tenuti per gestire situazioni assimilabili, quantomeno, dimostrano un approccio non codificato, superficiale e inadeguato rispetto alla 'posta in gioco' e ai principi che dovrebbero orientare la governance nella gestione di risorse pubbliche". In base alla tabella di sintesi riportata gli incarichi professionali sono costati 9,3 milioni di euro (al netto dell'Iva), di cui 6,8 mln spesi per affidamenti diretti (73%), con un incremento del 47% in corso d'opera. I lavori 62,3 milioni, di cui il 16,7% con affidamento fiduciario. L'incremento rispetto al programma iniziale è stato del 22%. Complessivamente la spesa è stata di 86,2 milioni (senza Iva), di cui 25,8 mln affidati direttamente (30%). La commissione, presieduta dal Pierluigi Marquis, ha deciso di trasmettere la relazione anche alla procura di Aosta.