l pm Carlo Introvigne ha chiesto la condanna a sette anni e due mesi di reclusione (comprensiva dello sconto di un terzo della pena per il rito abbreviato) per Philippe Michel, il francese di 65 anni, pilota e istruttore di volo accusato della tragedia del ghiacciaio del Rutor, dove il 25 gennaio 2019 sono morte sette persone nello scontro tra un aereo da turismo partito da Megève (Francia) e un elicottero dell'eliski con base a Courmayeur (Aosta). Unico sopravvissuto sull'aereo, è imputato per disastro aereo colposo aggravato e omicidio colposo plurimo aggravato.
Sentenza il 29 gennaio - E' attesa il 29 gennaio prossimo la sentenza del processo a Philippe Michel, il francese di 65 anni, pilota e istruttore di volo, accusato della tragedia del ghiacciaio del Rutor. Dopo la discussione, durata circa cinque ore, il gup Davide Paladino ha rinviato l'udienza per le eventuali repliche del pm e le controrepliche delle altre parti. In base alla consulenza della procura, affidata all'ex colonnello dell'aeronautica Alfredo Caruso, l'aereo francese da turismo proveniente da Megève era in fase di atterraggio in un zona che gli era preclusa (lo spazio aereo italiano): lo si deduce anche dalla posizione dei flap del velivolo. Sempre secondo la procura, il pilota ai comandi era uno dei due allievi di Philippe Michel, Arnaud Gauffin (tra le sette vittime dell'incidente), che non era ancora abilitato al volo in montagna. Il pilota responsabile, tuttavia, era Michel, in quanto suo istruttore. Dal velivolo, inoltre, l'elicottero avrebbe dovuto essere notato. Nessuna "chiamata all'aria" via radio, sempre secondo l'accusa, era partita dal velivolo francese per segnalare la propria presenza. Lo scontro è avvenuto a 140 metri dal suolo e a 2.700 metri di quota, a circa un chilometro dal punto in cui l'aereo sarebbe dovuto atterrare.