"Nel 2018 Pays d'Aoste aveva preso contatti con tutti i movimenti autonomisti che partecipavano alle elezioni, proponendo di unirsi invece che separarsi, per lavorare insieme al bene della Valle d'Aosta" ma "non abbiamo potuto continuare questo lavoro". Invece "oggi, nel 2020, ci hanno tutti cercato, ci hanno chiesto di parlare con loro". Lo ha detto Michel Perret, del movimento indipendista Pays d'Aoste souverain, durante una conferenza stampa convocata per presentare la 'Fita nachonala de la Val d'Aouta' del 7 marzo (dalle ore 17 al campo sportivo di Nus), data che celebra la creazione del Conseil des Commis nel 1536. "Dopo la festa in cui ci si troverà tutti insieme, si deciderà quale sarà la sorte di Pays d'Aoste souverain in queste elezioni. I partiti nazionali non li abbiamo neanche presi in considerazione, perché non parlano la stessa lingua che parliamo noi". "Il nostro obiettivo finale - ha detto Christian Sarteur - non è di per sé avere due o tre consiglieri, è far sì che la Valle d'Aosta abbia tutti i vantaggi immaginabili e possibili dopo queste elezioni regionali, quindi la piattaforma è aperta. Possiamo inserirci in una lista, creare una lista nostra o addirittura stare fuori dai giochi, vedere cosa fanno e andare a influenzare in tutti i modi". In quanto "nazione senza Stato" la Valle d'Aosta potrà "fare parte della federazione Arpitana insieme agli altri paesi della Savoia e poi entrare nell'Europa dei popoli e delle regioni o entrare nella Confederazione come ventisettesimo cantone", ha spiegato Joseph Henriet, che dagli anni settanta studia la questione arpitana.
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