"I giornalisti non sono carne da macello". Lo scrive l'Associazione stampa valdostana in merito all'emergenza coronavirus e sottolineando che "in questi difficili giorni i giornalisti sono in prima linea per garantire a tutta la popolazione un'informazione continua e corretta". "E' necessario - si legge in una nota - che vengano scrupolosamente attuati tutti i protocolli previsti a tutela della sicurezza delle persone. Cosa che finora purtroppo non sempre è avvenuta.
Si sono verificati almeno due casi di contagio da Covid-19 contratto da personaggi pubblici locali, che fino a pochi giorni fa hanno partecipato a eventi o conferenze stampa e che sono stati avvicinati e/o intervistati. In nessuno dei due casi i cronisti interessati hanno ricevuto alcuna comunicazione diretta né sono stati contattati dalle autorità amministrative o sanitarie per avere istruzioni sul comportamento da attuare. Non è sufficiente inviare generici comunicati stampa per garantire la nostra sicurezza. Non si può pretendere che la decisione di rivolgersi o meno alle strutture sanitarie sia lasciata al buonsenso individuale". "L'auspicio - conclude l'Asva - è che da qui in avanti venga adottato un atteggiamento che dimostri maggior tutela e attenzione nei confronti di chi, come noi giornalisti, sta svolgendo un servizio di interesse pubblico e vorrebbe continuare a farlo nelle migliori condizioni di sicurezza possibili".
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