"Riaprire uno stabilimento nel clou
dell'emergenza coronavirus (e con l'incremento di contagiati
anche nella nostra regione) non ci sembrava opportuno. Ma ci ha
lasciato basiti il silenzio e il lassismo della politica
regionale". Lo dichiara Fabrizio Graziola, segretario generale
Fiom Valle d'Aosta, in merito all'annuncio della riapertura
della Cogne acciai speciali dal 25 marzo "dopo la sanificazione
dello stabilimento, chiesta con forza dalle organizzazioni
sindacali".
"Non è ancora chiaro - prosegue Graziola in una nota - come mai
il prefetto abbia fatto un'ordinanza, imponendo lo stop dei
cantieri e delle attività all'aperto e invece sulle fabbriche il
silenzio. I lavoratori della Cogne e delle altre fabbriche, che
non producono beni di prima necessità sono immuni al virus? Ora
è arrivata la stretta dal governo Conte, dopo il pressing a
livello nazionale della Cgil e delle altre organizzazioni
sindacali. Certo che come Fiom ci aspettavamo un'attenzione
maggiore da parte della politica valdostana, soprattutto dopo
l'annuncio di riapertura fatto dalla Cogne. Ci aspettavamo una
presa di posizione, come quella che è stata fatta per i
cantieri. Invece niente. La salute di tutti, lavoratori delle
fabbriche compresi, è troppo importante per essere messa in
secondo piano". "È chiaro - conclude Graziola - che dopo le
parole del Presidente Conte, tutte le fabbriche, che non
producono beni di prima necessità, si dovranno fermare anche in
Valle d'Aosta".
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