"Stiamo studiando i protocolli, ma
sembra abbastanza chiaro che per noi la capienza sarà ridotta di
più del 50%". E' questa la prospettiva della Fase 2 in alta
quota, raccontata da Remo Blanc, gestore del rifugio Vittorio
Emanuele II, in Valsavarenche (Aosta), frequentatissima meta
escursionistica estiva e base alpinistica, con 120 posti letto,
per la salita ai 4.000 metri della cima del Gran Paradiso.
"Pensiamo di riaprire il 25 giugno, - spiega Blanc - ma stiamo
studiando come applicare le regole di distanziamento alla nostra
situazione; con camerate anche di 15/20 posti e tavolate non
sarà facile". Un altro grosso problema riguarda le
sanificazioni: "Non è chiara la frequenza con cui dovremo
sanificare i bagni in comune, a oltre 2.700 metri di quota con
la corrente elettrica che va e viene, non è comunque facile
lavorare".
Pesano anche le incognite di un mercato turistico che dovrà
contare soprattutto sulla clientela italiana: "Il 60-70 per
cento degli alpinisti che vengono da noi - prosegue il gestore
del rifugio alpino - proviene dalla Francia e dalla Germania e
non sappiamo chi verrà quest'anno: le agenzie che organizzano le
spedizioni non sanno cosa fare, molte hanno disdetto e le altre
stanno aspettando".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA