"Abbiamo letto con stupore le incredibili e inqualificabili dichiarazioni dell'assessore regionale all'istruzione" secondo cui "la tempistica delle nuove graduatorie non è compatibile con l' avvio dell'anno scolastico": "riteniamo sbagliata questa scelta nel merito" e inoltre "aggiornare le graduatorie è un atto democratico, in quanto la decisione di non riaprire le graduatorie è un'azione fortemente discriminatoria sia nei confronti di tutti quei giovani che oggi si affacciano al mondo del lavoro sia nei confronti dei precari che devono aggiornare i punteggi". Lo dichiara, in una nota, la Flc/Cgil aggiungendo: "L'assessore ha richiamato la continuità didattica. Buffo se non offensivo, che sulla questione delle graduatorie per i precari un esponente del potere politico richiami la centralità della continuità educativa. Quella continuità che strutturalmente non esiste proprio per questi docenti (licenziati ogni anno il 30 giugno o il 30 agosto, spostati ogni anno di classe e di scuola). Quella continuità strutturalmente messa in discussione, eppure negli anni l'elenco delle supplenze è aumentato considerevolmente.
Questo dovuto al fatto che si sia deciso di non assumere stabilmente personale nuovo, nonostante ci siano le condizioni per farlo". "Quest'ennesimo 'schiaffo' - conclude la Cgil - non rimarrà in ogni caso senza conseguenze. Se realmente Assessore e Giunta, nonostante l'ordine del giorno votato, non aggiorneranno le graduatorie, questa scelta peserà sulle relazioni sindacali.
Peserà inevitabilmente anche con la ripresa dell'attività scolastica che non potrà che esser segnata da una diretta ed esplicita conflittualità. È chiaro come scelte politiche di questo tipo vadano nella direzione di svalutare la scuola".
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