"La Regione deve intervenire. Non si può assistere impassibili all'ennesima chiusura di un'azienda".
E' quanto dichiara la Fiom Cgil in merito alla vicenda della Datalogic, multinazionale specializzata nella ricerca e nella produzione di codici a barra, mobile computer, sensori per la rivelazione, misurazione e sicurezza, sistema di visione e marcatura laser. "La proprietà ha deciso la chiusura della sede di Donnas - si legge in una nota - e la comunicazione è stata data direttamente alle Rsu Fiom. La proprietà non ha avuto neanche il garbo di convocare le organizzazioni sindacali a livello regionale" aggiunge il segretario generale della Fiom Valle d'Aosta, Fabrizio Graziola.
"Come Fiom - prosegue - non possiamo assolutamente accettare che un'altra azienda chiuda i battenti in Valle d'Aosta, lasci a casa 13 lavoratori e se ne vada, dopo gli innumerevoli tagli fatti negli anni passati. L'azienda ha già ipotizzato di trasferire i 13 lavoratori tra la sede di Collegno e Bologna. La proprietà pensa di tenerli in smart working nella maggior parte del tempo, intervallando delle ore in presenza negli stabilimenti piemontesi e bolognesi. E' chiaro a questo punto che tutta la parte della ricerca si volatilizzerà. Inoltre tutto ciò comporterà per i lavoratori ulteriori sacrifici, perché saranno costretti a fare un numero imprecisato di trasfert. La giustificazione della proprietà è quella di un netto taglio ai costi non più sostenibili a causa del calo del fatturato eppure continuano a chiudere bilanci in positivo e con utili da svariati milioni di euro". "Abbiamo chiesto alla Regione - conclude Graziola - di intercedere per non veder andar via un'altra industria dalla Valle d'Aosta, visto che oltre tutto da quello che ci risulta la Datalogic ha usufruito di contributi regionali".
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