Il giudice monocratico di Aosta, Maurizio D'Abrusco, ha respinto tutte le eccezioni preliminari presentate dalla difesa di Fabrizio Fournier, di 56 anni, di Saint-Vincent, accusato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Ha ammesso, invece, la costituzione di parte civile della Regione Valle d'Aosta, dell'Associazione nazionale partigiani italiani sezione provinciale di Aosta e della comunità ebraica di Torino.
Dopo aver dichiarato aperto il dibattimento ha rinviato il processo al 28 gennaio, quando verrà conferito l'incarico al perito che dovrà trascrivere le intercettazioni telefoniche.
Su due cancelli di accesso alla propria casa - affacciati su una strada pubblica - Fournier aveva fatto installare, secondo la procura di Aosta, un'aquila nazista e dei triangoli usati sulle divise degli internati. Simboli di 'esoterismo' per la difesa.
E' poi accusato di aver pubblicato su facebook dei video con contenuti negazionisti e di aver inviato via whatsapp link a filmati sempre di carattere negazionista accompagnati da commenti come "le camere a gas sono delle bufale" o "sono stati fatti passare per mostri persone che non lo erano come il grande Adolf Hitler". Infine Fournier - che si faceva chiamare 'Nazi' - secondo gli inquirenti ha pubblicato su Facebook una sua foto mentre fa il saluto romano e nei messaggi con gli amici si lamentava del fatto di essere nato il 27 gennaio, 'Giorno della Memoria'. Le indagini della Digos della questura di Aosta, coordinate dal pm Francesco Pizzato, risalgono al 2018.
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