"Il processo di fusione per incorporazione avviato dal Gruppo è un'operazione nata con lo scopo di focalizzare al meglio sforzi e risorse, affinché tutti i territori possano beneficiare più velocemente e in modo omogeneo di tutte le opportunità derivanti dall'appartenere a una grande società. Ciò significa che tutti i servizi svolti dalle controllate proseguiranno senza alcun genere di interruzione". Lo scrive in una nota il gruppo Arriva Italia in merito alla fusione di Savda con Sadem (Torino), Sab (Bergamo), Sia (Brescia) e Km (Cremona) e precisando che "verrà mantenuto lo stesso organico lavorativo, saranno garantiti gli stessi servizi sul territorio e si lavorerà, come sempre fatto, per incrementare costantemente la qualità di viaggio, senza che la fusione comporti quindi conseguenze su quello che è il normale svolgimento del servizio di Tpl".
Savda fa già parte dal Gruppo Arriva dal luglio 2016, quando venne rilevata dalla famiglia Bordon. Attualmente dispone di una flotta di 100 autobus e 135 dipendenti. Dal 2015 al 2019 sono stati inseriti 27 nuovi autobus e ne sono previsti altrettanti per i prossimi tre anni.
"La fusione non comporterà quindi nessuna modifica - prosegue la nota - ma si tratta semplicemente di un'operazione volta a velocizzare le dinamiche interne amministrative e organizzative di un grande gruppo come è Arriva Italia". "La storia di Savda - dichiara Angelo Costa, Amministratore Delegato di Arriva Italia - è importante ed è oggi parte integrante del Dna del gruppo.
Comprendiamo che sul territorio la scomparsa del brand Savda, sostituita con quello Arriva, possa risultare significativo per la storia di questa azienda, ma ci teniamo a sottolineare che gli unici cambiamenti tangibili saranno quelli che faremo in positivo, andando a confermare gli investimenti sul tpl valdostano in nuovi mezzi e nuove soluzioni digitali".
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