"I dati attuali e quelli di prospettiva disegnano uno scenario di criticità crescente per la Valle d'Aosta: il nostro sistema sanitario, secondo le curve di evoluzione, rischia di essere di nuovo sotto pressione nell'arco di poche settimane. Da qui proviene l'indicazione condivisa dai sanitari di adottare misure più stringenti, che sono state richieste anche dagli enti locali". Lo dichiara il presidente della Regione Valle d'Aosta, Erik Lavevaz, commentando i contenuti dell'ordinanza regionale e precisando che "per evitare una ulteriore diffusione del contagio, i contatti tra i territori devono essere ridotti al minimo, salvo che non ci siano motivi di estrema urgenza". In tal senso "le curve della pandemia - si legge in una nota - hanno imposto alla Valle d'Aosta una limitazione degli ingressi sul territorio regionale per chi si reca nelle seconde case.
Secondo le proiezioni sanitarie, inoltre, i contagi subiranno una ulteriore crescita, con una previsione di un aumento degli ospedalizzati e dei ricoveri in terapia intensiva.
"Il passaggio all'arancione della Valle d'Aosta - prosegue Lavevaz - impone nuovi limiti. Abbiamo cercato di adattare le restrizioni alla nostra realtà, permettendo peraltro ai valdostani di muoversi su tutto il territorio regionale: sarebbe incoerente imporre un ulteriore sacrificio a tante attività economiche su scala locale e lasciare ampia possibilità di circolare liberamente attraverso i confini regionali, visto il quadro sanitario dell'area intorno a noi. Questo provvedimento è un passaggio prudenziale obbligato, è una misura temporanea, che chiede sacrifici sia ai valdostani sia a coloro che hanno scelto la Valle d'Aosta come luogo dove recarsi spesso. Speriamo di poter tornare presto a essere un luogo di incontro e di scoperta reciproca".
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