Puntare sullo smart working, sulla natura, sulla mobilità intelligente e sulle nuove tecnologie per rilanciare il turismo in montagna nell'epoca post-Covid. E' quanto prevede un documento della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. "Una delle poche certezze - si legge - riguarda la nascita di uno scenario completamente diverso da ciò a cui eravamo abituati. Dobbiamo ricominciare dall'anno 0 post-pandemia, perché una serie di cambiamenti sociali, culturali ed economici improvvisamente mutati a causa dell'emergenza, non torneranno ad essere come prima ma evolveranno ancora nel prossimo quinquennio".
Riguardo allo smart working si sottolinea che "diverse aziende sembrano indirizzate ad adottare forme ibride tra lavoro in ufficio e in remoto, questa tendenza apre nuovi scenari anche per il settore turistico, nella misura in cui sia possibile ipotizzare lo smart working in luoghi di vacanza e il soggiorno lungo".
Inoltre "emerge il bisogno di una nuova qualità dello spazio, all'insegna di un nuovo respiro" così come "è prioritario lavorare su una mobilità intelligente". Il documento ipotizza anche nuove forme di ospitalità alternative (dalle case sugli alberi agli igloo).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA