Legambiente ha presentato ricorso al Tribunale superiore delle acque pubbliche contro l'atto con cui la Regione Valle d'Aosta ha "resuscitato il progetto della centralina di Cortlys, che andrebbe a stravolgere e a sottrarre le acque del torrente Lys alle sue origini, nell'anfiteatro morenico del Monte Rosa". E' quanto riportato in una nota dell'associazione ambientalista che aggiunge: "Nel 2017 l'autorizzazione a costruire l'impianto era ormai decaduta, i terreni espropriati restituiti, le poche opere realizzate avrebbero dovuto essere demolite. La società concessionaria, in liquidazione, aveva dichiarato di non essere più interessata all'impresa. Ciononostante, la Regione ha proseguito con i procedimenti che aveva in corso e ha tentato di correggere i gravi errori del progetto. Si ritorna dunque al punto in cui si era nel 2009, quando fu rilasciata la concessione originaria.
Cambia soltanto la concessionaria: con l'ultimo dei suoi atti, la Regione ha trasferito infatti la concessione alla Staffal Energy S.r.l. della famiglia Arditi".
"L'azione giudiziaria - si legge ancora - non è mai per Legambiente la prima opzione ma in questo caso è stata l'unica possibilità. Il governo regionale in carica ha infatti ignorato le ripetute richieste di Legambiente, così come quelle del Comitato per la Salvaguardia e Tutela di Cortlys, di essere ricevuti per esporre la propria posizione su una questione ormai quasi ventennale. La chiusura del governo regionale anche alla minima interazione con la società civile è sorprendente, inspiegabile e senza precedenti".
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