"L'interesse alla quiete pubblica, strettamente connessa alla salute individuale e collettiva, prevale sugli interessi commerciali dei pubblici esercizi, e sulla gratificazione dei loro frequentatori". Lo scrive il Tar della Valle d'Aosta respingendo il ricorso del titolare di un pub di Saint-Vincent, 'La cage aux folles', contro la chiusura anticipata alle 1 anziché alle 3. A disporla, nell'ottobre 2021, il sindaco con un'ordinanza. Accertata la lesione "di quel bene" (la quiete pubblica), è imposto, "alle autorità preposte di avvalersi di ogni strumento idoneo a tutelarlo, inclusa senza dubbio la limitazione degli orari". Nel gennaio scorso il questore di Aosta aveva anche sospeso per 15 giorni l'attività del locale.
Per il Tar, "l'anticipazione dell'orario di chiusura, infatti, mira(va) a prevenire e contrastare, in conformità" alla normativa, sia "situazioni urbane di degrado che favoriscono i fenomeni di violenza legati anche all'abuso di alcool", sia "situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato", ma anche "situazioni che alterano il decoro urbano". Inoltre "per accertare fattispecie di disturbo del riposo e delle occupazioni delle persone, non è necessaria un'indagine fonometrica" ma sono sufficienti i verbali dei carabinieri (un loro intervento si era concluso con due arresti per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni) e le dichiarazioni dei residenti, che avevano anche promosso una raccolta firme.
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