"Il forte rincaro delle bollette per il consumo di energia elettrica, iniziato alla fine del 2021 e che ancora perdura, ha spinto una parte rilevante della popolazione valdostana a porsi la domanda sul ruolo di Cva, azienda che opera nel campo energetico, che è interamente di proprietà della Regione e che fornisce energia a gran parte dei consumatori valdostani. E' una domanda a cui occorre dare risposte chiare e trasparenti. Cva può avere un ruolo rilevante, e in parte sta già agendo, ma occorre che ci sia un indirizzo politico più chiaro e incisivo da parte della Regione". E' quanto si legge in una nota di progetto civico progressista in merito al Caro energia in Valle d'Aosta.
"Dall'inizio del 2022 Cva Energie - prosegue il documento - ha aumentato lo sconto del 25% sulla componente energia, che già applicava a tutte le utenze domestiche presenti in Valle d'Aosta, portandolo al 40%. Si tratta attualmente di circa 64.000 contatori. Lo sconto termina a fine 2022 per quasi tutte queste utenze e, considerata la gravità della situazione, è opportuno che sia rinnovato almeno per tutto il 2023. Inoltre la riduzione del 40% si è rivelata inadeguata rispetto al forte incremento del prezzo energia ed è quindi auspicabile innalzare ulteriormente, almeno al 50%, tale sconto per tutto il 2023".
"C'è poi il problema delle imprese e attività economiche - aggiunge Pcp - categorie per cui gli sconti sono per lo più limitati e la protesta è forte e diffusa. E' importante quindi che anche per tale settore la Regione proponga a Cva misure urgenti di calmierazione delle bollette".
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