Erano una trentina gli utenti che si
scambiavano in rete materiale pedopornografico scoperti da
un'indagine della Polizia Postale del Veneto, che ha portato a
perquisizioni domiciliari e informatiche nei confronti di otto
persone, ora indagate, residenti in varie città italiane. Tra
queste un sessantenne di Nuoro, che è stato arrestato per
detenzione di una ingente quantità di materiale
pedopornografico. Il giro di immagini e file avveniva per lo più
tramite la piattaforma Skype. Si tratta di un'attività che la
Polizia postale del Veneto ha avviato dopo le evidenze emerse da
un processo scaturito da un'indagine condotta dal servizio
Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma ancora nel 2013.
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