Un'infilata di stanze di storia e
cultura veneziana e veneta, dal '500 di Jacopo e Domenico
Tintoretto al dramma della vita al fronte nella Prima Guerra
Mondiale raccontato senza retorica in otto bassorilievi da
Arturo Martini, artista chiamato a rivoluzionare la scultura
italiana nel '900, passando per due piccoli ma splendidi
Canaletto settecenteschi o un "Giudizio Universale" di
Giambattista Tiepolo. Ha il sapore del "racconto" attraverso i
secoli, di una dimensione "intima di casa patrizia, la sezione
"Una collezione veneziana" alla Fondazione Querini Stampalia,
che espone il ricco patrimonio d'arte, d'oggetti e libri
raccolto nei decenni scorsi dalla Cassa di Risparmio di Venezia,
ora Intesa Sanpaolo.
Una raccolta che da domani 21 novembre sarà esposta in modo
permanente alla Fondazione, anche in uno spazio espositivo
creato da Michele De Lucchi e a cura di Giovanna Nepi Sciré,
grazie ad un accordo sottoscritto da Intesa Sanpaolo e la stessa
Querini Stampalia.
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