La Corte d'Assise d'appello di Venezia
ha confermato la condanna di primo grado a 13 anni complessivi
di carcere per i tre kosovari che avevano aderito alla jihad e
che nelle intercettazioni, nel 2017, dicevano di voler far
saltare in aria il Ponte di Rialto. La sentenza, emessa oggi, ha
confermato i 5 anni di carcere ad Arjan Babaj di 29 anni,
(considerato l'ideologo del gruppo); a 4 anni ciascuno a Dake
Haziraj di 26 anni e Fisnik Bekaj di 25 anni già sanciti in
primo grado. Del gruppo faceva parte un quarto componente
giovanissimo, all'epoca dei fatti minorenne, già condannato in
via definitiva a 3 anni e 4 mesi. I kosovari lavoravano come
camerieri in un ristorante nei pressi di San Marco, dove
vivevano in due appartamenti e dove si incontravano per motivi
religiosi, facevano proselitismo e frequentavano sui social siti
di riferimento ad al Quaeda.
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