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"I negri avanti", ragazzino bullizzato su scuolabus

Scuole e comune solidali, lezione antirazzista agli alunni

Malmenato da due ragazzine sullo scuolabus e costretto a sedere sui posti anteriori perché "i negri si siedono davanti, i bianchi dietro". A raccontarlo, sulla pagina Facebook "Cara Italia", dedicata all'integrazione degli immigrati, la mamma del bambino che vive in un paese del trevigiano. "Ieri mio figlio è stato bullizzato nel pulmino della scuola media. Oltre a essere stato malmenato da due ragazzine più grandi di lui, una di esse gli ha detto 'i negri si siedono davanti, i bianchi dietro'.

Mio figlio ha detto che non si è difeso - aggiunge - sennò rischiava di far loro del male, e perché aveva paura di passare dalla parte del torto". 

Ma in questo caso, racconta la stessa mamma, la storia ha avuto un epilogo positivo grazie a scuola e comune che hanno agito da anticorpi. Arrivato a scuola "molto turbato", il ragazzino subito "ha ricevuto il sostegno e l'attenzione da professori e compagni che insieme sono andati a denunciare il fatto alla direzione della scuola".

Nel pomeriggio, racconta ancora la madre, "sono stata contattata dall'assessore all'istruzione del comune perché una cosa così grave non era mai successa. Questa mattina nello scuolabus era presente il comandante dei vigili urbani che ha seguito tutto il giro spiegando a tutti i bambini e ragazzi che atti del genere non sono tollerati. Io ho ricevuto telefonate e contatti da tantissimi genitori, soprattutto italiani, pronti ad appoggiarmi per non lasciare in sordina questa storia perché convinti - scrive - di non voler vivere in un paese dove si possano verificare episodi del genere". Dunque la donna conclude il suo post con un messaggio positivo e di speranza: "abbiate fiducia nel bene, nella comunità e nelle istituzioni locali fatte di persone per bene".
   

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