Tensioni geopolitiche nei paesi
emergenti ed escalation protezionistica condizionano il
commercio internazionale, ma il Veneto - terza regione per
export in Italia, 63 mld nel 2018) - continua a crescere (+1,4%
primo trimestre 2019) e mantiene un ampio potenziale di sviluppo
delle esportazioni, in particolare meccanica, tessile e
abbigliamento, metalli, alimentare. E' la fotografia di 'Export
Karma', l'ultimo rapporto curato da Sace Simest, che traccia
anche le rotte geografiche del possibile incremento
di vendite all'estero delle aziende venete. Ci sono settori -
spiega l'analisi - che da soli rappresentano il 70% del Made in
Veneto: meccanica strumentale (12,8 mld di euro, +6% nel 2018),
tessile e abbigliamento (10,5 mld, +1,5%), altra manifattura
(8,6 mld, +0,4%), prodotti in metallo (6,4 mld, +4,1%) e
alimentari e bevande (5,8 mld, +1,9%). Tra le rotte più
promettenti, secondo Sace Simest, la Polonia (meccanica),
Romania e Messico (metallo), Russia e Tunisia
(tessile-abbigliamento).
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