Nel rapporto "dare-avere" tra lo
Stato e il contribuente italiano, il soggetto maggiormente leso
è quest'ultimo, e non l'amministrazione pubblica. Lo afferma
l'Ufficio studi della Cgia di Mestre, che compara la dimensione
economica dell'evasione fiscale presente in Italia (110
miliardi), stimandola "poco più della metà" dei costi a carico
di cittadini e imprese per sprechi, sperperi e inefficienze
generate dalla Pubblica amministrazione (almeno 200 miliardi).
"Sia chiaro - precisa una nota dell'associazione artigiani -
chi evade commette un reato e va perseguito ovunque esso si
annidi; tuttavia la legalità deve essere rispettata da tutti:
sia dai soggetti pubblici sia da quelli privati. Gli effetti
economici delle inefficienze pubbliche che si 'scaricano' sui
privati sono di fonte diversa, gli ambiti in molti casi si
sovrappongono e, per tali ragioni, non sono addizionabili".
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