La stima dell'ora della morte, già
dagli albori della medicina legale, è sempre stato un parametro
di cruciale importanza nell'investigazione criminale e nel
processo penale. Infatti, in base al tempo della morte possono
essere fatte o escluse ipotesi investigative o, in sede di
giudizio, può essere confermata o esclusa la presenza di un
imputato sulla scena del crimine. Uno studio pubblicato sulla
rivista Analytica Chimica Acta ha dimostrato la validità di un
nuovo metodo, messo a punto dai ricercatori dell'Università di
Verona, che consente di calcolare con accuratezza l'ora del
decesso, senza utilizzare strumentazioni costose e ingombranti,
analizzando la concentrazione della molecola ammonio nell'umor
vitreo, ovvero un fluido trasparente che riempie l'occhio umano.
Lo studio, coordinato dalla sezione di Medicina legale, del
dipartimento di Diagnostica e sanità pubblica, è stato condotto
in collaborazione con l'Institute of Translational Medicine and
Biotechnology della Sechenov University di Mosca.
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