L'autopsia ha permesso di
sciogliere molti dubbi per risolvere il giallo sulla morte di
Micaela Bicego, la 47enne trovata priva di vita all'alba di
mercoledì in un parcheggio a Colà di Lazise (Verona). I primi
risultati dell'esame necroscopico, eseguito oggi all'Istituto di
medicina legale del Policlinico di Verona, hanno evidenziato che
la frattura cranica risultata letale per la donna sarebbe
compatibile con una caduta dall'alto e quindi prende sempre più
corpo l'ipotesi di un gesto volontario. Gli ulteriori riscontri
compiuti dai Carabinieri hanno infatti confermato la presenza di
tracce di scarpe sul tetto dell'auto di Micaela Bicego, sul
quale la 47enne sarebbe salita, forse per cercare poi di
arrampicarsi sul traliccio dell'illuminazione. A rendere più
verosimile l'ipotesi del suicidio anche un biglietto di commiato
che la donna avrebbe lasciato nella casa di Lazise, dove era
andata a vivere da circa un anno, pur continuando a condividere
l'abitazione di famiglia a Bussolengo (Verona) con il marito ed
il figlio, che non sono mai stati indagati. Ufficialmente i
militari dell'Arma continuano a indagare per omicidio, ma la
pista del suicidio troverebbe un movente in una consistente
perdita di denaro in un investimento finito male da parte della
donna.
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