Non si sente un eroe, dice di aver
far fatto solo il suo lavoro Danilo Marino, il vigile del fuoco
che nella notte del 30 agosto, è rimasto per ore in balia
dell'Adige per tentare di salvare una persona. Il pompiere della
squadra fluviale è stato trascinato per 16 chilometri dalla
corrente del fiume in piena, da Verona a Zevio, prima di essere
tratto in salvo da una squadra di colleghi. Riconosce però di
essere stato fortunato, perché il lieto fine della sua avventura
non era scontato. Oggi il vigile del fuoco in servizio nel
municipio di Verona ha ricevuto i ringraziamenti e l'encomio del
sindaco Federico Sboarina, insieme alla medaglia della città e
alla pergamena. Un incontro che il primo cittadino ha voluto
perché "gesti come questi non devono passare inosservati, c'è un
limite oltre il quale la professionalità diventa generosità
incondizionata, non tutti sono disposti a mettere a rischio la
propria vita per salvare quella altrui". "Quanto accaduto nella
sera del 30 agosto - ha aggiunto - è la certificazione di ciò
che i Vigili del fuoco fanno quotidianamente per soccorre i
cittadini, in qualsiasi situazione, anche le più rischiose,
anteponendo la salvezza altrui alla loro". Poi, rivolto a
Marino: "sfido a trovare un solo veronese che oggi non vorrebbe
abbracciarti per ringraziarti non solo del gesto e di quanto
vissuto personalmente durante il soccorso in Adige, ma anche
dello straordinario esempio che tutto ciò rappresenta
soprattutto per le generazioni più giovani. Ciò che hai fatto ha
dell'incredibile e testimonia come la generosità possa arrivare
a questi livelli. Il sindaco ha infine rivolto un pensiero al
giovane finito in Adige che risulta ancora disperso.
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