(ANSA) - VENEZIA, 23 NOV - Rispettare la salute pubblica
senza dimenticare l'economia della montagna. E' la filosofia che
ha portato i Presidenti di Regione ad elaborare delle linee
guida comuni per le piste da sci. Ad annunciarlo è stato oggi il
Governatore del Veneto Luca Zaia, auspicando la creazione di un
coordinamento europeo sul tema dello sport invernale, "perchè
chiudere ad Arabba e Cortina, mentre in altre località
d'oltralpe si scia, è difficilmente giustificabile, visto e
considerato che siamo nello stesso bacino epidemiologico".
Nessuno si faccia troppe illusioni, comune, ha lasciato capire
il Presidente, che il Natale porti un 'liberi tutti' sulle piste
ammantate di bianco. "Ho troppo rispetto per i medici che ci
sono in ospedale e per gli altri sanitari impegnati nel Covid -
ha sottolineato - per far partire un dibattito sull'Immacolata e
se andiamo a sciare. Perchè i medici non faranno il Natale: lo
passeranno in ospedale". Per domani Zaia ha annunciato il varo
di una nuova ordinanza, anche alla luce dei dati odierni della
Regione sul Covid. Il numero dei ricoverati nelle aree non
critiche degli ospedali ha raggiunto in Veneto quota 2.280,
mentre i pazienti in terapia intensiva sono 290. Il report
segnala 2.540 nuovi positivi nelle ultime 24 ore, dato che porta
il totale nella regione a quota 73.727. I morti sono 37. E'
proprio la voce legata all'area non critica a destare le
maggiori preoccupazioni. "E' stata abbondantemente superato in
questi giorni il numero massimo di ricoverati in area non
critica - ha ripetuto il Presidente del Veneto -che avevamo a
marzo-aprile". L'ordinanza annunciata per domani allargherà
ulteriormente lo spettro delle attività prese in esame per la
salvaguardia sanitaria. Compresa quella del prestito di libri da
parte delle biblioteche. "Ci stiamo lavorando - ha detto Zaia -
, c'è il tema della sanificazione dei libri, un aspetto che ci
limita molto . Sono comunque misure - ha precisato, parlando
delle linee generali del provvedimento - che sono compatibili
con la vita, con le attività lavorative, ma che scoraggiano al
massimo possibile il tema dell'assembramento". (ANSA).