(ANSA) - VENEZIA, 27 NOV - Il Veneto supera senza
'bocciature' anche il nuovo monitoraggio settimanale sul Covid,
e si conferma in 'area gialla'', dove è fin dall'inizio della
nuova zonizzazione basata sui 21 parametri di rischio. Il merito
potrebbe essere soprattutto della tenuta del sistema
ospedaliero. La bozza del monitoraggio Iss-ministero relativo
alla settimana 16-22 novembre ha infatti inserito il Veneto
nelle 5 regioni nelle quali non si registra un sovraccarico
oltre la soglia critica del 30% dei posti letto Covid nelle
terapie intensive.
Il governatore Luca Zaia invita come sempre alla cautela,:
"proibito cullarsi nelle illusioni. I prossimi giorni saranno
decisivi per il futuro della sanità pubblica veneta" afferma,
dopo le notizie sulla nuova ordinanza del ministro che oltre a
mantenere in 'fascia gialla' Veneto, Molise, Lazio, Sardegna,
inserirà anche in quest'area anche Liguria e Sicilia.
Intanto il governatore, con una nuova ordinanza, ha deciso
la riapertura il sabato delle medie e grandi strutture di
vendita, sopra i 250 metri quadri. Zaia considera invece un
errore l'idea di un ritorno a scuola degli studenti delle
superiori il 9 dicembre.
"Rivolgo a tutti un forte appello alla responsabilità - è
tornato a fare appello Zaia - perché si rispettino al massimo il
distanziamento sociale senza alcun tipo di assembramento, l'uso
costante della mascherina, l'igiene continua delle mani. Serve
un'attenzione totale alla salute pubblica, sia in chiave
generale, che personale". L'onda del contagio, tuttavia, non
accenna ancora ad arrestarsi. Oggi il Veneto ha registrato 3.418
nuovi contagi e 60 vittime. Il numero complessivo degli infetti
da inizio epidemia è salito così a 137.474, quello delle vittime
(tra ospedali e case di riposo) a 3.561.
Infine una curiosità su Vo', il comune primo focolaio del
virus, che torna in prima linea nella campagna di screening
condotta dal prof Andrea Crisanti. Sabato e domenica il
Dipartimento di biologia molecolare dell'Università di Padova,
da lui diretto, sarà a Vo' per sottoporre a prelievo venoso i
160 abitanti che nel maggio scorso avevano evidenziato gli
anticorpi del virus nel sangue, per capire se hanno ancora
l'immunizzazione e quanto è efficace. (ANSA).