(ANSA) - VENEZIA, 23 DIC - Il Veneto si prepara al 'V day'
con l'esordio in regione ed in Europa del vaccino anti Covid
della Pfizer/BioNTech il 27 dicembre. Arrivo e stoccaggio delle
dosi all'ospedale di Padova e poi da subito le prime
vaccinazioni delle Uls che interesseranno 875 persone in tutto.
I dati sulla situazione pandemica restano a livelli più o meno
costanti rispetto ai giorni scorsi
Il piano è stato presentato oggi dal presidente del Veneto
Luca Zaia, affiancato dal direttore della prevenzione della
Regione Francesca Russo, dal professor Giorgio Palù, virologo
consulente regionale e presidente dell'Aifa e dal neo dg della
sanità veneta Luciano Flor.
L'avvio della campagna di vaccinazione anti-Covid 19 - è
stato detto - rappresenta la partenza di una sfida per il
Servizio Sanitario che richiederà una straordinaria
collaborazione di tutti gli operatori, ognuno per il proprio
ruolo e competenza.
La Regione Veneto pone tra gli obbiettivi della campagna -
definita "epocale" - la definizione di un modello organizzativo
standard per la gestione della vaccinazione che sia applicabile
nei diversi contesti con una somministrare nel più breve tempo
possibile. Inoltre il protocollo prevede che il vaccino sia
stoccato in maniera sicura con la registrazione di tutti i dati
relativi e il contestuale monitoraggio dei vaccinati. Il
coordinamento delle attività vaccinali in ciascun territorio di
riferimento e nei Punti di Vaccinazione individuati sarà
affidato ai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica dei Dipartimenti
di Prevenzione. L'avvio della campagna vedrà coinvolto in questa
prima fase il personale sanitario e a seguire gli ospiti e
operatori delle strutture socio-sanitarie del territorio. In
Veneto, la prima fase di immunizzazione sarà rivolta a una
popolazione pari a 184.893 soggetti, di cui 91.035 sarà
personale sanitario di Aziende ed Enti del Ssr e di strutture
private e 93.858 tra il personale e ospiti di strutture
socio-sanitarie territoriali. Successivamente la vaccinazione
verrà estesa alla popolazione generale a cominciare da 559mila
ultra ottantenni, secondo criterio anagrafico e di rischio
specifico, oltre che a specifiche categorie individuate, tra cui
i lavoratori dei servizi essenziali e soggetti a rischio,
inclusi gruppi di popolazione in grado di sostenere la
trasmissione dell'infezione nella comunità. Per somministrare il
vacciono è prevista la convocazione della popolazione (chiamata
attiva) mediante invito, corredato di materiale informativo, da
parte del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento
di Prevenzione di riferimento territoriale, con indicazione
dell'appuntamento presso la sede vaccinale individuata. La
somministrazione sarà effettuata in specifici Punti di
vaccinazioni, eventuale uso di palazzetti sportivi, palestre
auditorum, e in alcuni casi direttamente a domicilio (Rsa).
Con questo piano, nel breve, secondo Russo sarà vaccinato "il
90% del personale delle strutture ospedaliere e delle Rsa del
Veneto" che "si è dichiarato disponibile a vaccinarsi in
Veneto". Da parte sua Palù ha detto che l'Italia "soffre di
infodemia da Coronavirus". Troppe chiacchiere, per il virologo,
che riferiscono "tante sciocchezze che circolano incontrollate
nell'etere, servono dei seri comunicatori scientifici, come
avviene all'estero". In America, esemplifica, "parla solo
Fauci". "Qui da noi - afferma Palù - hanno parlato tutti: non
esiste una democrazia nella scienza - ha concluso - non se ne
può fare un talk show. Non si può sentire gente che scambia
infezione per malattia".
Sul fronte dei dati odierni Zaia ha detto che i positivi
nelle ultime 24 ore in Veneto sono 3.357, con una incidenza del
6,74% di riscontri rispetto ai tamponati sottolineando che i
positivi nella regione sono 103.326, i ricoverati 3.269. Dal
rapporto della Regione Veneto risultano anche 116 nuovi decessi
che portano ad un totale di 5.747 persone scomparse a causa
della pandemia. (ANSA).