Frena il numero dei contagi - per
il secondo giorno consecutivo - ma resta molto alto quello delle
vittime per il Covid in Veneto. I morti nel bollettino delle 24
ore - il dato ricomprende però decessi avvenuti nel fine
settimane - sono 166 in più, i nuovi positivi sono 2.134. Una
cifra impensabile fino alla settimana scorsa, quando le
conseguenze degli assembramenti del Natale avevano fatto
schizzare i contagi su step di 3-4-000 al giorno.
C'è una inversione della curva di crescita, conferma il
presidente Luca Zaia, che tuttavia non azzarda previsioni. "La
direzione è in calo - spiega -, ma siamo sempre in allerta. Può
esserci un'inversione repentina". Lo 'scollinamento' - come l'ha
definito Zaia - nell'emergenza delle terapie intensive c'è stato
il 31 dicembre, con il picco di 401 posti occupati, dai quali si
è scesi fino ai 342 posti attuali. La sanità regionale,
diversamente da Roma, continua a conteggiare il tasso dei
contagi sull'intero numero di tamponi effettuati, molecolari e
antigenici rapidi: ieri ne sono stati fatti oltre 52mila in
Veneto, per un'incidenza di positivi del 4%. A rendere
moderatamente ottimista Zaia è anche il calo nelle terapie
intensive (-10) e in generale quello dei ricoverati: "Le
dimissioni dagli ospedali sono in misura maggiore di chi ci
entra, si liberano più letti di quelli che servono. Ma non
dobbiamo affatto abbassare la guardia - avverte il governatore -
perchè ci vuole niente per regredire, come è già accaduto.
Il Veneto resta in prima fila nel sistema delle vaccinazioni
anti-Covid: le inoculazioni effettuate sono il 96,30% delle
76.471 dosi finora ricevute. Zaia ha annunciato che nelle
prossime ore arriveranno le prima dosi vaccinali di Moderna;
alla regione dovrebbero spettarne circa 8.000, ovvero l'8% del
primo lotto atteso in Italia. Sul fronte politico, restano le
frizioni con l'opposizione sul tema dei tamponi. E' stato il Pd
oggi ad attaccare Zaia e la gestione dell'emergenza sotto il
profilo comunicativo: "Basta fare show in conferenza stampa e
divulgare inesattezze - hanno affermato i consiglieri Dem in
Regione - A Zaia chiediamo rispetto per chi opera nel sistema
sanitario e per i cittadini. La Regione interpreti correttamente
la circolare del ministero della Salute: è messo nero su bianco
che in contesti sanitari vanno utilizzati i tamponi molecolari,
ricorrendo ai test antigenici rapidi, preferibilmente di terza
generazione, solo dove è impossibile fare altrimenti". Tamponi
rapidi, hanno aggiunto i consiglieri Pd, citando la circolare
ministeriale, "che comunque hanno una precisione simile, che in
italiano corrente non significa identica, ai molecolari; lo
diciamo agli esponenti della Lega che ci attaccano, facendo
confusione, per difendere l'indifendibile"
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