(ANSA) - VENEZIA, 28 GEN - Il Veneto si avvicina alla quota
dei 310.000 casi Covid dall'inizio dell'epidemia, ma oggi i
nuovi contagi crescono meno del solito: +572 nelle ultime 24
ore, secondo il bollettino della Regione, per un totale di
309.909, e 52 decessi, che portano il numero complessivo dei
morti a 8.809.
Continua a deflettere anche la curva negli ospedali: nei
reparti medici non critici sono 2.086 (-99) i posti letto
occupati da malati Covid, nelle terapie intensive si trovano 283
persone (-7).
Prospettive incoraggianti, anche in vista della ripresa delle
forniture di vaccini. Zaia ha annunciato che il 2 febbraio
arriveranno in Veneto 45.678 dosi da Pfizer, aggiungendo di
sperare in un passaggio del Veneto dalla zona arancione a quella
gialla. Il primo giorno di febbraio coincide con il ripristino
delle attività ospedaliere e il ritorno a scuola per gli
studenti delle secondarie con una didattica in presenza al 50%.
"C'è una certa preoccupazione con questa riapertura - ha
ribadito oggi - perchè ci sarà una movimentazione non
indifferente di studenti. E' innegabile che la letteratura
scientifica internazionale abbia dimostrato in molti casi una
correlazione tra l'apertura delle scuole e l' incremento delle
curve di contagio. Non ne facciamo una tragedia, ma è bene
sapere che ci 'portiamo in pancia' un livello di rischio
maggiore".
Per questo prenderà forma, nei prossimi giorni, un progetto
che prevede "dei controlli in progress a campione - ha precisato
Zaia - sui alcuni distretti scolastici. In maniera tale da
monitorare anche lo stato di circolazione del virus nella
popolazione scolastica". In Veneto, è stato ricordato, vi sono
stati finora 14 mila studenti in quarantena.
Oggi, intanto, l'Ecdc ha corretto la mappa sui contagi da
Covid, di cui ieri erano circolate alcune anticipazioni, e nella
quale Veneto ed Emilia Romagna non sono più rosso scuro, ma solo
rosse. In Italia, le aree definite come "ad alto contagio" - e
quindi in rosso scuro - rimangono il Friuli Venezia Giulia e la
Provincia autonoma di Bolzano. Aumentano le aree rosso scuro
nella Penisola iberica, diminuiscono in Germania e nel sud della
Svezia. (ANSA).